L'uomo e la forza del morso

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Titolo:

La meccanica cranio-mandibolare dell'essere umano

Introduzione:

La diminuita forza nel morso è stata considerata una caratteristica distintiva del moderno “Homo Sapiens”, un'interpretazione dedotta dall'applicazione della leva meccanica bidimensionale e dalla relativa gracilità sia dei muscoli masticatori che del cranio umani.
Questa conclusione ha varie implicazioni riguardo all'evoluzione sul comportamento alimentare degli uomini.

Materiali e metodi:

Tuttavia, l'anatomia dentale umana suggerisce una capacità di sopportare carichi elevati e i modelli a leva bidimensionale semplificano notevolmente l'architettura muscolare, producendo risultati meno accurati rispetto a quelli tridimensionali che utilizzano più linee di azione.
In questo studio, per quella che è la nostra conoscenza ad oggi, è stata eseguita l’analisi tridimensionale più completa di elementi finiti per qualsiasi specie, chiedendoci se la visione tradizionale, che il morso del “Homo Sapiens” è debole e che il cranio è troppo gracile per sostenere morsi di forte intensità, sia supportata.
E’ stato inoltre introdotto un nuovo metodo per la ricostruzione di materiale fossile incompleto.

Risultati:

I nostri risultati mostrano che l'apparato masticatorio umano è molto efficiente ed è in grado di produrre un morso relativamente potente usando un basso sforzo muscolare.
Quindi, rispetto agli altri membri della superfamiglia dell'Hominoidea, gli umani possono vantare una relativa forza del morso, mentre gli sforzi complessivi sono ridotti.

Conclusioni:

Le nostre scoperte risolvono linee di evidenza apparentemente discordanti, cioè la presenza di denti ben adattati per sostenere carichi elevati all'interno di un cranio e di una mandibola leggeri.

Suggerimento pratico:

Non sottovalutiamo la capacità di produrre forza nei nostri Pazienti, anche apparentemente gracili. La biomeccanica masticatoria è in grado di sfruttare al meglio la forza muscolare generando pressioni importanti.